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Marta Zardini

Metodo Feldenkrais e Morbo di Alzheimer

L'Alzheimer è una patologia che conduce nel tempo alla morte delle cellule nervose e alla perdita di tessuto in tutto il cervello.


Nella fase della malattia da lieve a moderata i pazienti cominciano ad avere problemi di memoria e di pensiero gravi abbastanza da interferire con la loro vita professionale e sociale.


Placche e viluppi responsabili della degradazione delle vie di comunicazione tra neuroni e quindi della loro morte si diffondono anche nelle aree responsabili di:

  • Memoria e apprendimento

  • Pensiero e pianificazione

  • Linguaggio e comprensione

  • Il senso della posizione del proprio corpo rispetto ad altri oggetti circostanti


Con il progredire della malattia, i pazienti possono subire cambiamenti di personalità e comportamento, ed avere problemi a riconoscere amici e familiari.


Cosa può fare il Metodo Feldenkrais per il Morbo di Alzheimer?


L'applicazione del Metodo Feldenkrais nel lavoro con questa tipologia di utenza significa lavorare cercando di far emergere le risorse disponibili e presenti.


Il lavoro corporeo aiuta il paziente alzheimeriano a continuare a coltivare ed accrescere la propria mappa corporea, cinestetica e sensoriale, contrastando per quanto possibile il senso di disorientamento e disgregazione che consegue alla malattia, inteso anche nel senso profondamente psicologico della perdita di sè.


Un'ora di lezione è in grado di migliorare lo stato di benessere del paziente sul piano fisico, riconduncendolo ad uno stato di calma e quite che lavora anche sull'innalzamento del tono dell'umore.


Migliora la qualità del sonno e aiuta l'allievo a sentirsi radicato sui propri piedi, forte nel sentire un corpo ancora libero e sciolto nonostante l'età.


Con i miei allievi lavoro sull'apprendimento anche in senso più generale attraverso il movimento, non di rado nelle mie lezioni individuali inserisco dei momenti di disegno o di gioco, che hanno il compito di aiutare il paziente a lavorare con il proprio mondo emotivo e sul rinforzo anche delle funzioni cognitive, come ad esempio il linguaggio e la semantica, oppure l'eseguire una consegna senza perdere il focus.


Più in generale questa tipologia di lavoro sostiene la terza età e l'avanzamento verso la quarta età, contro l'invecchiamento cognitivo, fisico e psicologico.


"E' importante guardare alle risorse e non alle mancanze. I neuroni sono sistemi che scambiano informazioni attraverso reti di comunicazione. La malattia conduce alla degenerazione progressiva di queste vie, proprio per questo diventa importante tenere segnate tutte le altre possibili strade attraverso cui l'informazione può raggiungere il suo obbiettivo."





Ho chiesto ad una mia allieva che soffre del Morbo di Alzheimer di disegnare come si sentiva. Le ho fatto fare questo esercizio prima e dopo la lezione.


Osservandoli emerge immediatamente la discrepanza delle date, sebbene entrambi i disegni siano stati fatti nell'arco della stessa lezione e le date scritte ci restituiscono l'idea di come il paziente alzheimeriano abbia difficolta a collocarsi all'interno di un orizzonte temporale definito.


Andando nel dettaglio del disegno notiamo come nel primo l'allieva si sia disegnata dandosi i connotati di un personaggio stilizzato e dal viso non propriamente umano, ogni parte del corpo è disegnata come un pezzo a sè, separato dagli altri, le braccia sono attaccate direttamente al collo, senza le spalle e il torace è segnato da un segno grafico che ne indica il senso di costrizione. Questa sensazione di oppressione al petto e al torace è tipica nelle persone che soffrono di stati d'ansia.


Nel secondo disegno, che si riferisce al post lezione, notiamo immediatamente come i tratti si siano fatti più morbidi, il viso è ora luminoso, gli occhi sono vispi, i tratti decisamente più umani, l'immagine della parte superiore del corpo si è fatta più completa, ora Ornella si disegna con le spalle, le linee curve sotto le spalle ci danno un'idea di apertura e morbidezza nella zona del torace e dell'addome. Il fumetto nel quale esclama "Evviva!" non lascia dubbi sul fatto che il suo stato di benessere sia migliorato non solo a livello fisico, ma anche a livello mentale.


Vuoi prenotare una lezione per un tuo caro che soffre di questa patologia?




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